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Rivoluzione normativa per le associazioni di volontariato: troviamo le soluzioni

Riforma del Terzo Settore, un cambio radicale per tutte le associazioni di volontariato

La Comunità di Pozzuolo ha un grandissimo polmone di volontari e una rete molto forte di Associazioni di Volontariato che vanno tutelate.

La voglia di aggregazione, di fare comunità, l’impegno costante sul territorio, la cultura e i valori del volontariato sono sinonimo di una ricchezza che sta nella figura del Volontario che va promosso, sostenuto, favorito e agevolato.

La riforma del Terzo Settore porta un cambio radicale per tutte le Associazioni di volontariato per questo l’amministrazione comunale deve essere di supporto a tutte le associazioni coinvolte in questa riforma.

La riforma del Terzo settore è una realtà con la quale le associazioni no profit dovranno fare i conti al più presto.

Non ci saranno più le vecchie “Onlus” come le conosciamo, ma d’ora in poi ci saranno gli “Enti del Terzo settore (Ets)” raggruppati in sette nuove tipologie: organizzazioni di volontariato (che dovranno aggiungere Odv alla loro denominazione); associazioni di promozione sociale (Aps); imprese sociali (incluse le attuali cooperative sociali), enti filantropici; reti associative; società di mutuo soccorso; le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi.

Questa riforma, quindi, tocca in modo particolare anche tutto l’apparato volontario che c’è nel nostro Comune.

Le novità e gli obblighi normativi sono molteplici; gli Enti del Terzo settore saranno obbligati, per definirsi tali, all’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore e saranno tenuti al rispetto di vari obblighi riguardanti la democrazia interna, la trasparenza nei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l’assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili nonché dovranno provvedere a modificare i propri statuti secondo le linee guida fornite dalla nuova normativa.

All’art. 5 del decreto legislativo 117/2017 vengono indicate tutte le attività di interesse generale esercitate dagli Enti del Terzo Settore (interventi e servizi sociali, sanità, prestazioni socio sanitarie, istruzione e formazione, ambiente, valorizzazione patrimonio culturale, formazione universitaria e post, ricerca scientifica, attività culturali, artistiche o ricreative, attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso, agricoltura sociale, attività sportive dilettantistiche, beneficenza, sostegno a distanza ecc….)

La riforma da una definizione giuridica della figura del volontario, specificando la spontaneità e la gratuità della sua attività, l’eventuale rimborso spese, stabilisce l’incompatibilità con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo con l’ente di cui è socio o associato o per il quale svolge la propria attività.

Queste, in estrema sintesi, le modifiche sostanziali che la riforma apporterà e da qui parte l’impegno a creare un tavolo di confronto tra le associazioni e la nuova amministrazione comunale per affrontare insieme le difficoltà di adeguamento e tutto ciò che è necessario per diventare un Ente del Terzo settore. Nel caso fossi eletto, mi impegnerò quindi in prima persona nel portare avanti questa problematica e alla risoluzione di questi problemi che dovranno affrontare le varie associazioni di volontariato, che sono il cuore pulsante della nostra comunità.

 
 
 

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2019 Created by Paolo Gregorat

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